Uniformità ed omogeneità sono concetti inconcepibili per la Natura ancor prima che per noi: Di Valore segue solo le logiche dell’unicità, non quelle del mercato.
Le superfici DiValore non sono per tutti, questo perchè sono state progettate dalla stessa mano che ci ha resi differenti l’uno dall’altro. Lei, madre natura, distingue ogni singolo elemento, sempre uguale ma sempre diverso, imperfetto eppure straordinario.
E’ necessario prima coglierne l’essenza, andare nella profondità di una materia antica e nobile: quella artigiana. E allora scopriremo che un singolo “pezzo” di legno in realtà è pieno di vita, e ci racconta il nostro passato, la nostra origine, il nostro futuro, la nostra destinazione. Si, perchè i Legni DiValore hanno vissuto e vivranno tante vite: centinaia di anni fa erano piante, poi sono diventati travi, portali, rivestimenti di case, oggetti di vita quotidiana. E nel loro mutare si sono rafforzati, hanno cambiato aspetto, forma e colore, ma non hanno mai smesso di raccontarci la loro storia.
In un mondo dominato dal falso a noi piace ancora lavorare le nostre opere con le mani: antichi gesti che si ripetono quotidianamante da decenni, e che si tramandano in silenzio, spesso solo con dei brevi cenni, perchè talvolta le parole non servono proprio a nulla.
A trasformare la materia ci pensano i Maestri Artigiani, fiore all’occhiello di Salis: stuccare quel nodo o quell’ammanco con cere e pigmenti, restaurare quella vecchia spaccatura, oppure il colore sbiadito di quell’elemento. Nulla va sprecato ed il ripristino è totale, l’imperfezione certifica il valore aggiunto. Le tavole vengono corrette e lavorate a mano, allorchè una volta accostati i vari pezzi possano, anzi debbano essere imprecisi, proprio come i pavimenti di un tempo.
La “roba” in serie noi la facciamo fare agli altri.
Il trattamento superficiale è ottenuto anch’esso come si faceva un tempo: in un mondo in cui tutto è affidato alle macchine, c’è ancora chi distribuisce il colore e la finitura con le mani, avvalendosi solo di una spugna con la quale dosare la giusta quantità per ciascun elemento, ora più chiaro, ora più scuro. In un mondo dominato dai numeri, dalla mediocrità e dalla globalizzazione, mi piace emozionarvi ancora con il privilegio dell’unicità.
